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domenica 29 agosto 2010

L'amore ai tempi della crisi? Un vero affare!

Da notare che in tempi di crisi c'è una cosa che non conosce mai recensione ed è la voglia di sognare, come spiega la giornalista in questo interessante articolo.
Leggere per credere!

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Due anni fa raccontavo ai miei lettori come gli americani si consolassero della crisi economica con alcuni beni di consumo a buon mercato e di immediato godimento. Le statistiche dell’industria editoriale ci rivelano che a quei prodotti ne va aggiunto un altro, soprattutto per le donne: i romanzi d’amore. Infatti, mentre l’editoria soffre, il genere rosa sembra immune alla crisi, anzi marcia ad andatura molto sostenuta, garantendo alle case editrici ricavi intono al miliardo e mezzo di dollari.

Non è una novità, è vero. Il romance è estremamente popolare negli Usa. Il 55 per cento dei tascabili venduti rientra in questo genere, che a sua volta ha una miriade di sottocategorie (rosa-storico, giallo-rosa, fantasy, contemporaneo, paranormale ecc). Oltre settemila titoli d'amore vengono pubblicati ogni anno, un numero che non ha pari in nessun altro genere di narrativa o saggistica. Si calcola che 75 milioni di americani (o meglio di americane) comprino almeno un romanzo rosa all’anno, ma le lettrici regolari, che ne acquistano anche cinque o sei al mese, sono quasi 30 milioni. Novemila scrittrici specializzate in storie d’amore fanno parte dell’associazione Romance Writers of America, che annualmente tiene un convegno al quale partecipano sia le stelle della letteratura romantica, sia migliaia di ammiratrici e appassionate del genere.
Il genere ”romance” costiene di avere nobili origini, e di discendere dal romanzo Pamela di Samuel Richardson del 1740 e da quell' Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen (1813) che viene considerato il capolavoro in assoluto del genere. Ma dopo aver vivacchiato per decenni nel Novecento in un angolo delle librerie, snobbato dai critici e dalle stesse case editrici, è esploso commercialmente negli Stati Uniti negli anni Settanta, quando Kathleen Woodiwiss ha scritto un libro che è ancora oggi considerato una pietra miliare della letteratura rosa: The Flame and the Flower (La Fiamma e il Fiore). La Woodiwiss rompeva con il romanzo casto del passato e apriva una nuova fase, detta dei bodice rippers (strappa-corpetto). Un tabù cadeva di colpo. Le eroine verginali e trepidanti destinate a conquistare il cuore del rude eroe grazie alla loro bellezza incontaminata e alla loro ingenuità, cedevano il passo a donne con sani ed energici appetiti. Si badi: le eroine sono rimaste sempre e comunque pure, mai promiscue. Il sesso di questi romanzi può essere vivace, alle volte al confine del soft-porn, ma è sempre e solo destinato all’uomo che incarna l’unico vero amore dell’eroina.

I critici continuano a snobbare questo genere che effettivamente non brilla per le sue eccelse qualità letterarie. Ma le case editrici oramai lo portano in palmo di mano e le librerie gli dedicano scaffali e scaffali pieni zeppi. E ora che si affermano i lettori digitali, il romance in versione eBook dilaga anche più prepotente. I maligni sostengono che l'eBook assicura alle lettrici l'anonimato, la possibilità cioè di divorare un romanzo d'amore in metropolitana, sulla sedia a sdraio, al bar, senza che nessuno sappia cosa stanno leggendo. Sullo screen potrebbe anche esserci Delitto e Castigo, o Madame Bovary. Ma - ammonisce la psicologa Judith Orloff - in una stagione di crisi, spesso si legge per trovare «un'oasi di calma e ottimismo», non tragedie e pessimismo.

Oltre il 60 per cento delle lettrici di romance è laureato e ha un buon lavoro. O almeno aveva. Adesso, con la crisi, tantissime donne americane si trovano disoccupate, o rassegnate a lavorare in posizioni meno prestigiose. Per molte di loro, tuffarsi nelle pagine di un romanzo rosa può essere un'esperienza consolatoria. Dopotutto, alla fine di circa duecento pagine (la lunghezza tipica di un libro del genere) si può star sicuri che ci sarà un lieto fine. «I romanzi d’amore si vendono sempre meglio durante periodi di crisi economica - conferma la signora Maureen Boylan, presidente della filiale del New Jersey della Romance Writers of America -. Non c'è da stupirsene. Vogliamo sfuggire ai problemi di tutti i giorni, e leggere qualcosa di piacevole, che finisca bene». Janet Evanovich, una delle autrici più note del genere, aggiunge: «Le eroine dei romance sono donne di carattere, tenaci, coraggiose, che sanno affrontare e superare le crisi. Nella nostra realtà contemporanea, sono un modello con cui ci si vuole identificare, perché ci dà conforto vederle vincere e trovare la felicità».

Source http://www.ilmessaggero.it/home_blog.php?blg=P&idb=724&idaut=9

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