il mio posto è con te

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domenica 29 agosto 2010

Le cover dei nostri amatissimi romance

La prima cosa che ci attira di un libro è, ammettiamolo, la copertina.
Difficile seguire quell'adagio che recita "non giudicare un libro dalla copertina"!.
Tutte noi, chi più e chi meno, siamo state calamitate dall'immagine della copertina, dal titolo e poi, magari, dalla trama.
Del resto se la copertina fosse di valore minore le case editrici non si sforzerebbero di sfornarne tante così belle e accattivanti.
Nel mondo degli illustratori, però, ci sono delle eccezioni, bravissime illustratrici donne che sanno regalare più di un'emozione grazie alla loro creatività.
Ne è esempio DOREEN MINUTO una bravissima illustratrice che sa unire la sensualità all'eleganza e riesce a creare dei veri e propri quadri.
Ecco guardate qui
http://doreenminuto.com/gallery/index.html

Non è davvero bravissima?

L'amore ai tempi della crisi? Un vero affare!

Da notare che in tempi di crisi c'è una cosa che non conosce mai recensione ed è la voglia di sognare, come spiega la giornalista in questo interessante articolo.
Leggere per credere!

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Due anni fa raccontavo ai miei lettori come gli americani si consolassero della crisi economica con alcuni beni di consumo a buon mercato e di immediato godimento. Le statistiche dell’industria editoriale ci rivelano che a quei prodotti ne va aggiunto un altro, soprattutto per le donne: i romanzi d’amore. Infatti, mentre l’editoria soffre, il genere rosa sembra immune alla crisi, anzi marcia ad andatura molto sostenuta, garantendo alle case editrici ricavi intono al miliardo e mezzo di dollari.

Non è una novità, è vero. Il romance è estremamente popolare negli Usa. Il 55 per cento dei tascabili venduti rientra in questo genere, che a sua volta ha una miriade di sottocategorie (rosa-storico, giallo-rosa, fantasy, contemporaneo, paranormale ecc). Oltre settemila titoli d'amore vengono pubblicati ogni anno, un numero che non ha pari in nessun altro genere di narrativa o saggistica. Si calcola che 75 milioni di americani (o meglio di americane) comprino almeno un romanzo rosa all’anno, ma le lettrici regolari, che ne acquistano anche cinque o sei al mese, sono quasi 30 milioni. Novemila scrittrici specializzate in storie d’amore fanno parte dell’associazione Romance Writers of America, che annualmente tiene un convegno al quale partecipano sia le stelle della letteratura romantica, sia migliaia di ammiratrici e appassionate del genere.
Il genere ”romance” costiene di avere nobili origini, e di discendere dal romanzo Pamela di Samuel Richardson del 1740 e da quell' Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen (1813) che viene considerato il capolavoro in assoluto del genere. Ma dopo aver vivacchiato per decenni nel Novecento in un angolo delle librerie, snobbato dai critici e dalle stesse case editrici, è esploso commercialmente negli Stati Uniti negli anni Settanta, quando Kathleen Woodiwiss ha scritto un libro che è ancora oggi considerato una pietra miliare della letteratura rosa: The Flame and the Flower (La Fiamma e il Fiore). La Woodiwiss rompeva con il romanzo casto del passato e apriva una nuova fase, detta dei bodice rippers (strappa-corpetto). Un tabù cadeva di colpo. Le eroine verginali e trepidanti destinate a conquistare il cuore del rude eroe grazie alla loro bellezza incontaminata e alla loro ingenuità, cedevano il passo a donne con sani ed energici appetiti. Si badi: le eroine sono rimaste sempre e comunque pure, mai promiscue. Il sesso di questi romanzi può essere vivace, alle volte al confine del soft-porn, ma è sempre e solo destinato all’uomo che incarna l’unico vero amore dell’eroina.

I critici continuano a snobbare questo genere che effettivamente non brilla per le sue eccelse qualità letterarie. Ma le case editrici oramai lo portano in palmo di mano e le librerie gli dedicano scaffali e scaffali pieni zeppi. E ora che si affermano i lettori digitali, il romance in versione eBook dilaga anche più prepotente. I maligni sostengono che l'eBook assicura alle lettrici l'anonimato, la possibilità cioè di divorare un romanzo d'amore in metropolitana, sulla sedia a sdraio, al bar, senza che nessuno sappia cosa stanno leggendo. Sullo screen potrebbe anche esserci Delitto e Castigo, o Madame Bovary. Ma - ammonisce la psicologa Judith Orloff - in una stagione di crisi, spesso si legge per trovare «un'oasi di calma e ottimismo», non tragedie e pessimismo.

Oltre il 60 per cento delle lettrici di romance è laureato e ha un buon lavoro. O almeno aveva. Adesso, con la crisi, tantissime donne americane si trovano disoccupate, o rassegnate a lavorare in posizioni meno prestigiose. Per molte di loro, tuffarsi nelle pagine di un romanzo rosa può essere un'esperienza consolatoria. Dopotutto, alla fine di circa duecento pagine (la lunghezza tipica di un libro del genere) si può star sicuri che ci sarà un lieto fine. «I romanzi d’amore si vendono sempre meglio durante periodi di crisi economica - conferma la signora Maureen Boylan, presidente della filiale del New Jersey della Romance Writers of America -. Non c'è da stupirsene. Vogliamo sfuggire ai problemi di tutti i giorni, e leggere qualcosa di piacevole, che finisca bene». Janet Evanovich, una delle autrici più note del genere, aggiunge: «Le eroine dei romance sono donne di carattere, tenaci, coraggiose, che sanno affrontare e superare le crisi. Nella nostra realtà contemporanea, sono un modello con cui ci si vuole identificare, perché ci dà conforto vederle vincere e trovare la felicità».

Source http://www.ilmessaggero.it/home_blog.php?blg=P&idb=724&idaut=9

lunedì 12 luglio 2010

film : Passione sotto la cenere

A Hazard of Hearts
UK (1987) 100 min

Regia :
John Hough

Cast :
Diane Rigg, Edward Fox, Helena Bonham Carter, Fiona Fullerton, Neil Dickson, Marcus Gilbert, Christopher Plummer, Stewart Granger, Anna Massey, Eileen Atkins.

Trama :
Prima pellicola delle quattro dedicate ai suoi libri nei primi anni novanta, questo film narra di una giovane perduta a carte dal padre e persa nuovamente a dadi dal laido vincitore in favore di un misterioso Marchese. Serena, questo il suo nome, verrà così condotta al castello di Mandrake e lì finirà per venire coinvolta in ogni sorta di intrighi e pericoli... non ultima anche una perigliosa cavalcata nella notte che la porterà dritta al cuore di Lord Vulcan.

Note:
Liberamente tratto dall'omonimo romanzo pubblicato in Inghilterra nel 1949, questo film TV conta nomi di attori famosi tra gli intepreti, a cominciare dalla stessa graziosa protagonista, Serena Staverly, interpretata da una giovane Helena Bonhan Carter (che ricordiamo nel più famoso "Camera con vista" o nel recente "Fight Club" accanto a Brad Pitt). Il protagonista maschile, il tenebroso ed affascinante Lord Justin Vulcan, è praticamente incarnato da Marcus Gilbert che, tra tutti gli attori che si sono intercambiati in ruoli simili negli altri film del ciclo, a nostro avviso risulta il migliore se non come recitazione sicuramente per il "fisique du role".

La madre di Justin è magistralmente interpretata da Diane Rigg, che da giovane è stata Emma Peel (la bruna compagna dell'Agente Speciale in "The Avengers"), mentre il brutale Lord Whrotham, che alla fine si ritroverà ad incrociare le lame con l'aitante marchese di Vulcan (in una scena che nel libro non esiste, ma che sembra fatta apposta per esaltare le doti di spadaccino di Gilbert) è Edward Fox, il famoso assassino de "Il giorno dello sciacallo".

Una citazione speciale va a Christopher Plummer che interpreta lo sfortunato padre di Serena ed a Stewart Granger che invece è il padre di Lord Justin.

GRAZIE a http://www.yadirs.net/barbaracartlandhomage/passione.html

in morte di Barbara Cartland

E' morta a 98 anni la scrittrice inglese: 723 romanzi rosa venduti in un miliardo di copie.
Sua figlia sposò il padre di Lady Diana
Barbara Cartland, Sua Maestà la regina del sentimento
Barbara Cartland, la mitica autrice di 723 romanzi rosa, tradotti in 36 lingue, un miliardo di copie vendute, è morta a 98 anni, tra due mesi ne avrebbe compiuti 99: si è spenta nel sonno dopo une breve malattia, nel suo letto di raso rosa, nella sua casa vittoriana di Campfield Place, nella campagna londinese.
Piangeranno tutte le loro lacrime le innumerevoli lettrici che affollano di lettere d' amore la sua home page su Internet, naturalmente tutta rosa e ornata da un tralcio di foglie di rosa senza spine.
Fino a poco tempo fa, dame Barbara, aveva continuato a scrivere «e non certo per i soldi, che non mi mancano», era solita dire nelle interviste che rilasciava in abito da sera con strascico, avvolta in un boa di piume rosa, seduta come una regina su una poltrona-trono di raso fuxia con i suoi due inseparabili cani: un labrador nero ai piedi e un candido pechinese in grembo.
Lei scriveva per il gusto di fare una buona azione «perché nel mondo c' è tanta sete di romanticismo». Due romanzi al mese - un ritmo che l' ha fatta entrare di slancio nel Guinness dei primati - sempre sullo stesso schema, antico e vincente: la ragazzina vergine come una rosa in bocciolo si innamora a prima vista di un trentenne possibilmente duca, comunque nobile.
Dopo le prime 150 pagine di avvenimenti dolorosi come la morte della mamma, una ferita in guerra, una caduta rovinosa da cavallo, una malattia mortale e una miracolosa guarigione, senza una sola riga di sesso ma con moltissime pagine di sentimento (qualcuno ha coniato per lei la definizione di «pornografa del sentimento») i due convolano a giuste nozze.
Sosteneva che c' era sempre qualcosa di autobiografico: anche lei era stata chiesta in sposa da un duca appena finite le scuole. Poi 49 pretendenti, tra cui un marchese e un viceré delle Indie... E aveva fatto in tempo a diventare amica di Lord Mountbatten e di «un italiano che metteva il fuoco addosso», Guglielmo Marconi.
Alla fine si era sposata con un certo ricchissimo Alexander che però aveva il vizio di bere di nascosto: il tempo di fare una figlia, Raine, e di divorziare. Raine, a sua volta, era diventata la seconda moglie di quel Lord Spencer, padre di Lady Diana.
E così la grande manager del rosa si era in un certo modo imparentata con la casa reale: poteva dire che la regina Elisabetta è una gran donna, che non ha mai fatto un passo falso e che Carlo non aveva un gran fascino al momento delle nozze con la sua mirabile nipotastra, «ma si farà».
E ancora, dopo un fidanzamento di otto anni per non rischiare un' altra scelta affrettata, la Cartland aveva sposato Hugh McCorquodale, padre del figlio maschio a lungo desiderato. Un matrimonio che andò benissimo perché Barbara aveva la sua ricetta, che regalava a chi voleva ascoltarla: una luna di miele ogni anno per passare tutti i pomeriggi a fare l' amore, «perché gli uomini sono sempre così stanchi la sera e nei weekend pensano soltanto allo sport!».
Nelle pagine dei suoi romanzi di consigli del genere ne dà a bizzeffe: il primo e fondamentale è sempre la castità prematrimoniale, per non essere considerata dall' amato bene una donna da strapazzo. E a chi le faceva notare che la sua era una morale un po' vecchiotta, lei diceva sì, ma è più che mai di moda oggi, nei giorni dell' Aids.

di Giulia Borgese http://archiviostorico.corriere.it/2000/maggio/22/Barbara_Cartland_Sua_Maesta_regina_co_0_0005228200.shtml

Barbara Cartland

Dame Mary Barbara Hamilton Cartland (Edgbaston, 9 luglio 1901 – Hatfield, 21 maggio 2000) è stata una scrittrice britannica, in particolare di romanzi rosa e novelle romantiche.

Ha scritto oltre 730 romanzi ed è, con oltre un miliardo di copie vendute, la terza autrice di maggior successo di tutti i tempi, superata solamente da William Shakespeare e Agatha Christie.

È stata una delle più popolari personalità dei media britannici, soprattutto tra gli anni Settanta e Novanta, grazie a numerose apparizioni televisive e partecipazioni ad eventi mondani in cui era sistematicamente vestita in rosa.

Nacque nel 1901 presso Edgbaston, Birmingham, unica figlia del maggiore Bertram Cartland e Mary Scobell. Il padre morì il 28 maggio 1918 nel corso della terza battaglia dell'Aisne, Il nonno paterno, James Cartland, si suicidò a causa di un crack finanziario.

La scrittrice ebbe due fratelli, morti entrambi in combattimento durante la battaglia di Dunkerque nel 1940, uno di essi era parlamentare.

Si sposò con Alexander McCorquodale nel 1927, ma divorziò nel 1933, per risposarsi nel 1936 con Hugh McCorquodale, cugino del primo marito.

Morì nel 2000, a meno di due mesi dal novantanovesimo compleanno.

giovedì 27 maggio 2010

Uno dei più famosi Attori di Fotoromanzi: FRANCO GASPARRI

Alla domanda di una fan nel 1974 " Che cosa ti esalta?" rispondeva così: " Una corsa in moto". Erano i tempi d’oro del fotoromanzo che coincidevano con il suo enorme successo, ma mentre correva sul raccordo anulare con la sua Kawasaki 900 il destino gli preparava il conto. Una frattura alle vertebre cervicali fu il risultato del terribile incidente; rimase un mese in rianimazione e poi fu trasferito in Inghilterra all'ospedale di Stoke Mandeville, dove rimase per 5 lunghi mesi, nella speranza che il mitico professor Kao gli restituisse l'uso delle gambe, ma non ci fu niente da fare. Franco rimase paralizzato per sempre, sia alle gambe che alle braccia, riuscendo a muovere appena un pò le mani. Il padre Rodolfo non resse al dispiacere e pochi mesi dopo, morì.

Nel 73 si era diffusa la notizia (una bufala) che Franco Gasparri ed un altro attore di fotoromanzi Pierre Clement (che nel cinema aveva lavorato in alcuni film western di Sergio Leone con lo pseudonimo di Peter Lee Lawrence) fossero morti, e centinaia di lettrici avevano scritto e telefonato alla Lancio preoccupate per la sorte dei loro beniamini; bufala o premonizione? Anche Pierre Clement fu molto sfortunato: stette tra la vita e la morte per molto tempo a causa di una embolia scoppiata mentre faceva un'immersione subacquea, e, ripresosi dall’intervento alla testa, morì circa un anno dopo.

"Ero bello, ricco, famoso, spensierato, pieno di speranze e di progetti, felice. A un tratto tutto questo è finito"

Franco GasparriRicordava così il momento del suo terribile incidente avvenuto il 4/6/1980, il bravissimo e bellissimo attore di cinema e fotoromanzi scomparso prematuramente a Roma il 28/3/1999 a soli 50 anni, all'Ospedale S. Carlo di Nancy, per una insufficienza respiratoria. Era nato a Roma il 31/10/1948, sotto il segno dello scorpione, ma dopo quindici giorni era tornato a Senigallia, città di origine della sua famiglia.
Solo ad undici anni si era ritrasferito a Roma con la famiglia: il fratello Franco Junior più giovane di lui di circa sedici anni, la madre Violetta Pernini e il padre Rodolfo, pittore, disegnatore e cartellonista di grande talento, autore di alcuni dei più noti film usciti negli anni 50. Il padre era originario di Castelfidardo dove ancora oggi vi è una mostra permanente dedicata a lui.
Fu sognando davanti a quei manifesti per lui così familiari che gli venne la passione per il cinema, partecipò infatti come comparsa ad alcuni film del genere mitologico per prendere confidenza con il set. Non si sentiva portato per lo studio e abbandonò la scuola mentre frequentava il terzo anno all'Istituto Tecnico Bernini.
Il servizio militare lo fece a Pisa, nei paracadutisti, e qui conobbe un famoso attore di fotoromanzi: Luis La Torre, che gli consigliò di tentare la carriera nel mondo dello spettacolo mandando delle foto alle principali case editrici. Al ritorno Franco seguì il suo consiglio e riuscì ad interpretare un fotoromanzo per Sogno, allora di proprietà della Rizzoli, che si intitolava "Rendetemi mia figlia", e in cui appariva al fianco di Patrizia Ceccarini e Renato Stazzonelli col suo vero nome: Gianfranco Gasparri.
Era il 1970, il fotoromanzo era pure carino, ma la casa editrice non lo richiamò. Trovò invece lavoro alla Lancio, malgrado il suo taglio di capelli corto non gli donasse. Poi i capelli crebbero ed anche il suo fascino, e le sue quotazioni salirono alle stelle.
La Rizzoli si pentì amaramente di non averlo fatto lavorare e gli offrì dei compensi da capogiro per riaverlo, ma Franco rimase fedele alla Lancio. Nel 1975 Franco riuscì ad avere anche un sosia disegnato, la Lancio infatti, sfruttando l'enorme popolarità di alcuni suoi attori, pubblicò Lanciostory, una rivista a fumetti in cui comparivano i personaggi dello seriale Jacques Douglas: Ken Rogers e Dan Sharrett (Franco Gasparri e Kirk Morris). La serie andò avanti un anno, ma il giornale esiste ancora oggi.
La Lancio iniziò a pubblicare fotoromanzi anche in Inghilterra e si convinse che fuori dall'Italia fosse più opportuno dare nomi d'arte agli attori (a differenza dei paesi latini, nei quali i nomi rimasero inalterati); fu così che Michela Roc venne chiamata Maggie Rogers, Adriana Rame divenne Anna Rivers e Claudia Rivelli Marion Martin; Franco Gasparri però continuò ad essere sempre Franco Gasparri, era così famoso da non dover cambiare nome.
Fu un susseguirsi di successi uno dietro l’altro nelle pagine delle riviste Lancio, lette da milioni di fans in tutto il mondo. E i produttori cinematografici avendo fiutato l’affare gli fecero una corte serrata. Volevano portare sullo schermo i personaggi che lo avevano reso famoso, come Ken Rogers, l’investigatore privato della fortunata serie "Le avventure di Jacques Douglas", ma lui non volle mai rifare il verso alla Lancio, per la quale provava una riconoscenza enorme, e recitò nel cinema solo tra un fotoromanzo e l’altro, quando gli fu finalmente proposto qualcosa di convincente. Interpretò "La preda" e "La peccatrice", entrambi con Zeudi Araya, ma la grande occasione che aspettava gli capitò con una fortunata serie poliziesca. Il regista Stelvio Massi gli affidò infatti il ruolo di protagonista con il personaggio di Mark Terzi, commissario della squadra narcotici in: "Mark il poliziotto", successo poi bissato da "Mark colpisce ancora" e "Mark il poliziotto spara per primo". Fu scelto proprio grazie alla sua notorietà e alla sua bravura, ma nessuno, neanche nelle più rosee previsioni, avrebbe mai sperato un successo così clamoroso di botteghino: "Mark il poliziotto" costò 208 milioni e incassò miliardi di Lire. A Milano, dove si girò uno di questi film, l’albergo dove Franco alloggiava fu letteralmente preso d’assalto da una folla scatenata di ammiratrici. Ma Franco rimase sempre una persona semplice, il successo non l'aveva cambiato, abitava a Roma, ma tornava spesso a Senigallia, dove vivevano ancora i parenti: il nonno Marino, pescatore, la nonna Adalgisa, alla quale era molto legato, e gli zii.

Il fotoromanzo aveva conosciuto il momento di massimo splendore proprio negli anni 70, di pari passo al successo di questo incredibile personaggio, amato sia dalle donne che dagli uomini; Franco era molto più di due bellissimi occhi verdi, era l’amico che tutti avremmo voluto avere, un uomo alla mano e di sanissimi principi. I colpi di testa li riservava soltanto alle pagine dei fotoromanzi, dove ad ogni avventura aveva accanto una partner diversa, sempre brava e bellissima: Michela Roc, Paola Pitti, Katiuscia, Barbara De Rossi, Claudia Rivelli, sua sorella Francesca, anche lei passata al cinema con successo con lo pseudonimo di Ornella Muti. Nel fotoromanzo preferito da Franco "troppo piccola per l’amore", Ornella ha solo quattordici anni. In circa dieci anni di lavoro alla Lancio, Franco ha interpretato 429 fotoromanzi, di cui 390 da protagonista. I suoi personaggi sono stati di ogni tipo: dal falegname al dirigente di industria, dallo scrittore all'’investigatore privato. Franco li studiava nei minimi particolari, per dare sempre il meglio di sè e perchè credeva moltissimo nel fotoromanzo e voleva dimostrare a tutti che era un genere che si era culturalmente molto elevato dai primi e criticati "giornaletti per massaie" degli anni 50. In quegli anni si fece un sondaggio per votare l'uomo più bello e amato d'Italia. Il sondaggio fu vinto da Franco, ma in Tv fecero risultare vincitore Marcello Mastroianni, perchè era più conosciuto al pubblico del cinema e della Tv.

Franco era un simbolo degli anni 70, non a caso era stato eletto uno dei primi cinque uomini di successo italiani di quegli anni, riceveva migliaia di lettere e nella sua bella casa di Via Gregorio VII, vicino a S. Pietro, le conservava in una stanza dedicata interamente ai ricordi. Le sue fans gli sono state di grande conforto nel momento della disperazione, dopo il terribile incidente che lo aveva inchiodato senza speranza ad una sedia a rotelle, e gli hanno dato la forza interiore che Franco trasmetteva ai suoi familiari: la moglie Stella Macallè, che aveva conosciuto nel 69 (scomparsa di malattia nel 94), e le figlie Stellina e Luna.
Franco amava il gioco del calcio, e prima dell'incidente aveva giocato regolarmente in alcune squadre: la Vejana, la Tomba di Nerone e l'Epiro; proprio nell'ultimo campionato era stato il capocannoniere. La passione per il calcio gli era rimasta anche dopo l'incidente, ed ogni domenica si recava allo stadio a tifare per la Lazio, dove aveva molti amici, anche fra i giocatori.

Niente più cavalcate in riva al mare col suo cavallo Folgore, niente più pesca subacquea nel mare di Lampedusa, niente più partite di calcio, il suo sport preferito, niente più...

(Source: http://www.fotoromanzi-topilio.it/ATTORI/francogasparri/francogasparriunavitadafotoromanzo.htm)
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Ricordo che da bambina le mie zie, appena poco più grandi di me, adolescenti, erano assidue lettrici di fotoromanzi. Innamoratissime di Gasparri e in fondo, è sempre piaciuto anche a me. Era bellissimo e pare che fosse una gran persona anche fuori dai set.
Oggi occasionalmente acquisto (attraverso e-bay)i fotoromanzi degli anni 70, specialmente quelli in cui c'è lui. Mi proiettano in un mondo che, forse, era educolcorato anche per quei tempi (se ricordo i tg serali pieni di spari, rapine, omicidi, mafia, terrorismo, morti per droga...)ma che danno l'idea di come il mondo sia davvero cambiato, una rivoluzione francese nei costumi.
Allora nei fotoromanzi non si dicevano parolacce, non c'erano scene di nudo, caso mai qualche ardita foto dei protagonisti a letto, lui forse a torso nudo, lei mai. Le protagoniste erano, nonostante fossero gli anni forti del femminismo, sempre sognatrici e romantiche anche quando vivevano da sole, avevano un loro lavoro...Sognavano sempre l'uomo e l'amore.
In fondo, il richiamo della felicità è sempre il medesimo, un compagno, qualcuno che ti ami per come sei, una vita insieme...Come diceva Miss Marple, l'uomo (essere umano) è sempre uguale a se stesso.
E io dico che si, ha ragione lei, in fondo che siano angeli, demoni, highlander, conti rubacuori, pericolosi truffaldini, dottori dal cuore d'oro...Ci catturano sempre il cuore.
Franco Gasparri ha interpretato centinaia di ruoli ed era bravo oltre che bello, perciò maggiormente credibile.
Che riposi nella luce.

Oggi parliamo di Fotoromanzi

Il fuilleton è l'antenato del fotoromanzo. Significa letteralmente "spazio in fondo alla pagina" (in gergo giornalistico taglio basso). Nasce in Francia l'1 /7/1836 ed è una forma di romanzo popolare a puntate, creato appositamente per aumentare le vendite dei quotidiani.

L'8 maggio 1947 esce il primo vero e proprio fotoromanzo, la testata si chiama "Il mio sogno" (in seguito chiamato solo Sogno e acquistata dalla Lancio nel 1975) ed è il risultato dell'intraprendSognoenza del giovane romano Stefano Reda, giornalista appassionato di letteratura, e della fiducia accordatagli da Giorgio Camis De Fonseca, socio di Rizzoli e dirigente della Editrice Novissima di Roma, che lo finanzia. Sulla rivista c'è scritto: settimanale di romanzi d'amore a fotogrammi, ancora non appare la parola fotoromanzo. La rivista si compone di dodici pagine in bianco e nero e due puntate di fotoromanzi intervallati da racconti e rubriche, venduta al prezzo di 20 Lire. I soggetti sono dello stesso Stefano Reda e di Luciana Peverelli, scrittrice affermata di romanzi rosa. Nel fondo del cuore di Stefano Reda e Menzogne d'amore di Luciana Peverelli con protagonisti Glauco Selva e Resi Farrel sono i primi due fotoromanzi pubblicati. Pochi mesi dopo l'uscita del primo Sogno, esce Bolero, altra testata storica di fotoromanzi. A onor del vero un anno prima, nel 1946, usciva Grand Hotel, ma i suoi romanzi erano solo disegnati, non vi erano ancora le foto, poi si cominciò inserendo nelle vignette disegnate le fotografie dei volti, per poi arrivare alla sola fotografia.

Siamo ancora nel dopoguerra ed il fotoromanzo insegna a leggere a molte ragazze italiane. Le eroine sono sempre povere e romantiche, ma coraggiose e decise, per regalare speranze e a volte illusioni a gente semplice che ha bisogno di sogni. Come riporta il libro Le carte rosa di Ermanno Detti, che prende in esame l'evoluzione del fotoromanzo nel linguaggio, nei contenuti e nell'immagine, la storia delle carte rosa non è tanto la storia di come eravamo o di come siamo, quanto di come sognavamo e di come sognamo.

Tuttavia le prime proposte di storie a fotogrammi non sono storie inedite, ma sequenze di immagini tratte da film con l'aggiunta di didascalie; anche la Lancio con la testata Cineromanzi nata nel 1957 segue questa strada, pubblicando nei primissimi numeri immagini tratte dai film: La principessa Sissi con Romy Schneider, Violenza sull'autostrada con Luisa Ferida, Eliana e gli uomini con Ingrid Bergman. Nel n.9 del settembre 1957 pubblicizza la prima selezione Lancio vinta da Cristina Lauro ed Edoardo Chigi per partecipare al fotoromanzo L'uomo che segnò il mio destino, successivamente pubblicato dal settimanale Polvere di Stelle, rivista di un'altra casa editrice. Un po' l'antenato del concorso I ragazzi Dedem, di qualche anno fa.

I primi teatri di posa (niente a che vedere con quelli di oggi della Lancio), erano nel capannone di via Romanello da Forlì, al prenestiano. Lì, con un compenso di cinquecento lire per comparsata, gli aspiranti attori sognavano una sfolgorante carriera come quella di Sofia Loren o di Gina Lollobrigida . Il primo numero è subito esaurito in edicola e per il secondo la tiratura viene raddoppiata. Si tratta ancora di storie semplici realizzate con una tecnica rozza, ma il brutto anatroccolo si trasformerà presto in cigno.

Negli anni 60 nascono tante nuove testate prestigiose alla Lancio: Letizia, Charme, Marina, Jacques Douglas, Lucky Martin, ecc., la Lancio addirittura vola a Parigi e a New York per realizzare alcune delle sue più famose produzioni. E' a questa casa editrice soprattutto che si deve la qualità di questo genere che ha appassionato milioni di lettori in tutto il mondo.

La Lancio nasce nel 1936 dall'indimenticabile Arturo Mercurio come società di pubblicità, da qui il nome Lancio (da lancio pubblicitario).

Sono solo canzonette canta Edoardo Bennato, ma la "canzonetta" piace a moltissimi e non può essere considerata un sottoprodotto culturale; la stessa cosa vale per i fotoromanzi, una lettura per lungo tempo considerata minore, in passato anche immorale e inadatta alle adolescenti dai cosidetti benpensanti (gente che probabilmente non aveva sfogliato un solo fotoromanzo della Lancio), ma che ha acquistato una diffusione tale da non dover essere sottovalutata, un vero fenomeno culturale del ventesimo secolo. Sono passati gli anni e finalmente vengono riconosciuti al fotoromanzo i giusti meriti. Finalmente la televisione si interessa a questo genere dedicando ampi servizi alla Lancio e agli attori. Negli anni 70 invece, nel boom del successo, i Mass Media si sono poco occupati del fotoromanzo, snobbandolo; chi non ha snobbato gli attori sono stati invece i produttori cinematografici, che hanno corteggiato spesso Katiuscia, Claudia Rivelli, Michela Roc e soci, spinti dalla grande popolarità di questi attori e con la speranza di incassi miliardari. Franco Gasparri ne è l'esempio lampante. Il regista Stelvio Massi alla domanda "come scelse Franco Gasparri" risponde così:
Venne scelto grazie alla straordinaria notorietà che si era saputo conquistare sui fotoromanzi della 'Lancio". Ne venivano venduti cinque milioni al mese e da un sondaggio dell'epoca si calcolò che ogni mese erano oltre quindici milioni le persone che li leggevano. Allora con la P.A.C facemmo due calcoli..: diciamo che al cinema non vengono quindici milioni di persone sennò fai questo film e ti sistemi per tutta la vita, nemmeno cinque, nemmeno la metà... diciamo la meta della metà. Ahò ... so' venuti al cinema! Il film costò 208 milioni, uscì il primo agosto 1975 al Metropolitan e alla fine del mese aveva già incassato oltre 7 miliardi. Quelli della P.A.C. non ci credevano, tantomeno io. Ricordo che mentre giravamo il primo "Mark" c'era Mogherini che girava "Culastriscie nobile veneziano" sempre della stessa casa produttrice. Tutti mi sfottevano dicendo che io avevo rifatto La corazzata Potemkin... poi Mogherini non fece una lira ed il mio film fu l 'incasso dell'anno. Da un gioco diventò una cosa seria. Ne abbiamo fatti tre uno appresso all'altro e ancora oggi mi chiedo come abbiamo fatto ad incassare simili cifre con dei film a costo così ridotto.

Nel 1976 la tiratura delle varie case editrici raggiungeva in Italia la quota di oltre ottomilioni e seicentomila copie al mese. Nascono nuovi miti al pari di Marylin Monroe o James Dean; le ragazze italiane appendono alle pareti le foto dei loro attori preferiti: Franco Gasparri, Jean Mary Carletto, Claudia Rivelli, Michela Roc e Katiuscia sono i loro idoli e molte di loro fanno la fila fuori dai cancelli della Lancio per poterli vedere.

Dopo quarant'anni di vita questo genere di lettura è riconosciuto ormai senza più i pregiudizi di un tempo come espressione della narrativa popolare, la cosidetta letteratura rosa.
(TESTO di http://www.fotoromanzi-topilio.it/MIA%20PAGINA%20WEB/sorrisi%20fotoromanzi%20e%20tv/ilfotoromanzoquarantannimanonlidimostra.htm)

*Jared Padalecki: a sexy ghostbuster* (§1)

martedì 25 maggio 2010

Una frase a settimana : da "Settembre" di Rosamunde Pilcher

All'inizio di maggio l'estate arrivò finalmente in Scozia. L'inverno aveva tenuto troppo a lungo il paese nella morsa delle sue ferree dita, rifiutandosi di allentare la presa. Per tutto aprile venti gelidi da nord-ovest avevano infuriato, strappando i primi fiori dai pruni selvatici e bruciando le trombette gialle delle giunchiglie precoci. La neve incrostava ancora la sommità delle colline e giaceva profonda negli anfratti, e i contadini, non sperando più in pascoli nuovi, portavano fuori coni trattori l'ultimo foraggio e lo spargevano nei campi nudi, dove il bestiame mugghiava ammassato al riparo dei muretti di pietra.

mercoledì 19 maggio 2010

domenica 9 maggio 2010

BASTA CON LA CENSURA

Scudo della Rete

sabato 8 maggio 2010

Le Saghe: Angelique Sancé de Monteloup, Contessa di Peyrac e Marchesa di Plessis-Bellière

Oggi voglio raccontarvi di un'eroina, la capostipite delle bellissime eroine battagliere, sfortunate e che non si arrendono mai. L'indimenticabile Angelique.

Angelica (Angelica di Sancé de Monteloup, Contessa di Peyrac e Marchesa di Plessis-Bellière) «la marchesa degli angeli» è un personaggio immaginario creato dai coniugi Anne e Serge Golon. È la protagonista di 13 romanzi, pubblicati a partire dagli anni cinquanta, ambientati nella Francia del XVII secolo, da cui sono stati tratti anche cinque film.
Angelica è figlia di un barone decaduto. In gioventù scopre una boccetta di veleno destinata al re Luigi XIV e la ruba per poi nasconderla, sventando così l'attentato. Scopre anche l'identità dei congiurati: ciò la metterà in pericolo per tutta la vita.
Sposa controvoglia, costretta dal padre, il ricco Joffrey de Peyrac, conte di Tolosa, ricchissimo e dotato di un talento poetico incredibile, ma sfigurato e zoppo.
Quando Angelica viene conquistata dalle virtù del marito, il destino li divide: accusato di stregoneria, Joffrey de Peyrac è condannato a morte. Lei si ritrova reietta a Parigi e diventa la regina della pitoccheria con il soprannome di "Marchesa degli Angeli".
L'esclusiva per il commercio del cioccolato le consente di risollevarsi. Ricca, ma considerata borghese, non si accontenta della sua condizione. Costringe quindi il cugino Filippo, maresciallo di Francia, a sposarla e diventa così marchesa del Plessis-Bellièr.
Il marito, inizialmente sgarbato e violento, col tempo si innamora di lei (così come il re Luigi XIV). Filippo del Plessis si lascia morire durante una battaglia, dopo aver dato ad Angelica il suo terzo figlio.
Il re, vinto dal suo amore, capisce che Lei non cederà mai e le confessa che Peyrac non è morto sul rogo, Angelica fugge da Versailles e parte in cerca del marito.
Finita nelle mani dei pirati viene venduta al mercato di Candia. Il suo compratore è un pirata famoso (il Rescator). Angelica fugge e finisce alla corte del sultano del Marocco. Indomabile, riesce di nuovo a fuggire grazie all'aiuto del capo degli schiavi, Colin Paturel.
Viene ricondotta in Francia dove il re le ordina sottomissione. Lei solleva tutta la provincia del Poitu contro Luigi XIV, diventando "la ribelle di Francia".
Perde ma non si sottomette e scappa a La Rochelle, dove diventa cameriera di un ricco ugonotto. Ma gli ugonotti devono scappare dalla cittadina fortificata perché il Re li perseguita.
Angelica reincontra il Rescator nella rada di La Rochelles e lo convince a far fuggire lei ed alcuni Ugonotti verso l'America.
Si scopre ben presto che il Rescator non è altro che Joffrey de Peyrac.
La vita dei coloni francesi in America non è facile ma lei è sorretta dall'amore di Joffrey e dalla tenacia nel voler riconquistare il posto che spetta alla sua famiglia presso il re.

Sono libri indimenticabili, ricchi di colore, di fascino, di emozioni che hanno incantato milioni di lettori al mondo e che, come tutte ben sappiamo, non hanno arricchito poi molto i suoi creatori. Anne Golon, infatti, vive in semi povertà, vecchia e sola, mercè un contratto con assurde clausole che firmò all'inzio della carriera, insieme al marito Serge.

Dai romanzi sono stati tratti cinque film, tutti diretti da Bernard Borderie e interpretati da Michèle Mercier nella parte di Angelica e da Robert Hossein in quella di Joffrey de Peyrac. Non sempre rispecchiano i libri e spesso prendono delle licenze, vuoi per conto delle sceneggiature e dei costi di produzioni, vuoi forse per incontrare il gusto del pubblico, ma furono sempre molto amati.

* Angelica (Angélique Marquise des Anges) (1964)
* Angelica alla corte del re (Angélique et le roy) (1965)
* La meravigliosa Angelica (Merveilleuse Angélique) (1966)
* L'indomabile Angelica (Indomptable Angélique) (1967)
* Angelica e il gran sultano (Angélique et le sultan) (1968)

Anne Golon, pseudonimo di Simone Changeux (Tolone, 19 dicembre 1921), è una scrittrice francese.Pubblicò il suo primo romanzo (The Country from behind my Eyes) all'età di 18 anni, sposò Serge Golon conosciuto tempo prima durante un viaggio nel Congo.
La coppia di coniugi lavorarono insieme pubblicando la serie di romanzi di Angelica, decisero nel 1972 di stabilirsi nel Canada.

Serge Golon, pseudonimo di Vsevolod Sergeïvich Goloubinoff (Bukhara, 1903 – Québec, 1972), è stato uno scrittore francese.Figlio di un console, sfuggì alla rivolta della rivoluzione del 1917 trovando rifugio in Francia.
Durante uno dei suoi continui viaggi conobbe Anne Golon, una giornalista e scrittrice francese. entrambi si applicarono alla stesura della serie di romanzi di Angelica.

Ti consiglio un libro : Io & Dewey di Vicky Myron

Io & Dewey di Vicky Myron

TRAMA:a Spencer, un piccolo paese della provincia americana, un gattino di poche settimane viene lasciato da uno sconosciuto nella buca per restituire i libri della biblioteca pubblica. La bibliotecaria adotta il micetto e lo battezza Dewey. In poco tempo Dewey diventerà il beniamino di tutti i cittadini di Spencer che, da sospettosi e scorbutici, si trasformeranno in assidui frequentatori di libri. Dewey infatti possiede un dono: quello di comunicare con i disadattati, gli infelici, i bisognosi di affetto.

COMMENTO & CONSIGLIO:Non è un libro romance, lo so, ma è davvero stupendo!Letto tutto di un fiato, è un libro delizioso che colora di rosa i momenti bui. Lo consiglio assolutamente, specie ai gattofili

domenica 2 maggio 2010

Ti consiglio un libro : I CERCATORI DI CONCHIGLIE di Rosamunde Pilcher

Ho comprato questo libro nel lontano 1993, dopo aver letto un altro romanzo, a mio parere molto bello, di Rosamunde Pilcher ed esattamente .

TRAMA:Forse non le resta molto ancora da vivere ma Penelope Keeling ha imparato con arte a conciliare ricordi e speranze.
Nel suo passato c'è un padre tenerissimo e famoso, un marito scialbo e un grande amore.
Nel futuro ci sono i figli, gli amici e il suo splendido giardino da curare. Penelope Keeling conosce il segreto della felicità.

COMMENTO & CONSIGLIO: l'ho letto di un fiato a 23 anni, ammirando il fatto che si possa gioire di un libro romance come questo anche senza scene di eros bollente o intrighi o violenze. La serenità con la quale la Pilcher narra vicende mai noiose, ricche di pathos e scritte con una maestria che fa sembrare tutto molto semplice, almeno in apparenza, sono doti davvero rare. Lo consiglio perchè libri come questo sono come il vero amore, rari da trovare e una volta trovati, da tenere stretti.

Ti consiglio un libro : VIENI DA ME di Christine Feehan

Inizio con un libro che mi ha colpita molto, l'autrice è la statunitense, prolifica madre e prolifica autrice, CHRISTINE FEEHAN, il cui libro VIENI DA ME, mi ha regalato molte piacevoli ore di lettura.

TRAMA: Vieni da me
Stati Uniti, oggi. Il capitano Ryland Miller e la sua unità speciale si offrono volontari per partecipare a un esperimento top secret, mirato ad aumentare le loro capacità psichiche e a trasformarli in invincibili "armi umane". Dopo i primi successi, però, accade qualcosa d'inspiegabile e alcuni uomini muoiono tra sofferenze atroci. Ben presto, Ryland si convince che l'unica speranza di sopravvivere per lui e i suoi compagni sia evadere da quella sorta di prigione, ma i suoi piani sono sconvolti dall'arrivo di Lily, una scienziata che, sin dall'infanzia, ha dimostrato notevoli capacità telepatiche e che potrebbe far luce sul mistero. Tra Ryland e la giovane donna si scatena infatti un'attrazione fisica e mentale irresistibile, che tuttavia nessuno coglie e che sfugge soprattutto al padre di Lily, responsabile dell'esperimento, cui però non sfugge l'enorme rischio che stanno correndo quegli uomini. Prima di poter agire, tuttavia, lo scienziato viene brutalmente ucciso. La sola traccia che lascia dietro di sé è un ultimo, disperato messaggio telepatico a Lily...

COMMENTO: scritto in maniera scorrevole, carico di eros e di sentimenti, catapulta nel mondo soprannaturale della telepatia e dei misteri irrisolti lasciando la sensazione che non siano sciocchezze da baraccone ma che l'essere umano ha molto da scoprire su di sè. Non mancano le scene di lotta o di eros, dosate con molta abilità.

CONSIGLIO: personalmente l'ho trovato piacevole, sarà che poi adoro il Romance, quindi a chi lo ama, come me, non posso che raccomandarlo. Prende ore e restituisce sogni e una fiducia negli uomini, intesi come maschi, che spesso noi donne vediamo tradita. Anche se non super eroi come Ryland, c'è speranza che qualcuno valido ci sia ancora, la fuori.

lunedì 26 aprile 2010

Arrivano i vampiri moderni

Chi non conosce il il mito di Dracula e del suo amore immortale? Ebbene quello...è proprio un mito, nel senso che il personaggio creato da Bram Stoker si innamora solo sulla pellicola, mai sul libro. Ma ci sono altri vampiri che si innamorano e sono i protagonisti della saga creata da Stephenie Meyer,

TWILIGHT

Twilight è il 1º libro della Saga di Twilight di Stephenie Meyer, pubblicato il 5 ottobre 2005 negli Stati Uniti e a giugno 2006 in italiano.

È un romanzo dedicato ad un pubblico giovane che ha riscosso molto successo negli Stati Uniti ed è sbarcato in Italia ottenendo il medesimo risultato.

Il 21 novembre 2008 è uscito il film Twilight tratto dal libro.

Isabella Swan decide di trasferirsi dalla soleggiata Phoenix alla piovosa cittadina di Forks nello stato di Washington per vivere con il padre Charlie e lasciare libera la madre, Renée, di viaggiare con il nuovo marito Phil Dwyer, un giocatore di baseball di serie B.

Nella nuova scuola Bella viene accettata in fretta dai compagni e molti ragazzi le dedicano attenzioni, ma Bella continua a pensare che Forks sia una città noiosa, finché non incontra lo sguardo di Edward Cullen durante la pausa pranzo scolastica. Osservandolo accuratamente durante la lezione di biologia, Bella capisce che Edward nasconde qualcosa, ma nessuna delle sue teorie la porta a comprendere la reale natura soprannaturale del ragazzo.

Bella è convinta che Edward la odi dal primo momento in cui l'ha incontrata, ma questo suo comportamento cambia gradualmente, fino ad indurlo a salvarla da un furgoncino che sta per investirla. Anche dopo il salvataggio, Edward continua a sostenere di essere pericoloso ed esorta Bella a stargli lontano. Successivamente, Jacob Black, figlio di Billy, caro amico del padre di Bella, appartenente alla tribù dei Quileute, le racconta una leggenda secondo la quale i Cullen sono banditi dalla riserva indiana in quanto vampiri, nonostante si siano imposti di nutrirsi solo di sangue animale e mai umano.Bella così scopre che Edward è un vampiro "vegetariano" Sebbene la natura di Edward e della sua famiglia crei non pochi problemi, lui e Bella si innamorano. La loro preoccupazione principale nasce dal fatto che Edward è irresistibilmente attratto dall'odore del sangue della ragazza e deve trattenersi dal morderla perché è la sua cantante ( sarebbe il suo "sangue preferito").

La sera in cui Bella viene invitata ad assistere ad una partita di baseball giocata da Edward e famiglia, tre vampiri, James, Victoria e Laurent, fanno la loro apparizione dal bosco e sentono l'odore di Bella. James, un segugio implacabile, inizia a darle la caccia e Bella, aiutata dai Cullen, è costretta a scappare a Phoenix. Con un inganno, James riesce ad attirare Bella nella sua vecchia scuola di ballo per ucciderla. Bella viene morsa da James, e solo l'intervento provvidenziale di Edward, che resiste alla tentazione del suo sangue grazie all'amore che prova per lei, la salverà dalla trasformazione. Il giorno del ballo di fine anno, Bella chiede nuovamente ad Edward di trasformarla in vampiro, ma lui si oppone.

La copertina di Twilight, come tutte nella serie, ha una simbologia ben precisa. La Meyer dichiara nella FAQ del suo sito che la mela è simbolo del cosiddetto "frutto proibito" del libro della Genesi, che è rappresentato da Isabella stessa; inoltre, può essere interpretato come l'amore fra Bella e Edward, che è proibito come la mela dell'Albero della conoscenza del Bene e del Male, significato rinforzato dalla citazione dalla Genesi (2, 17)[1] che è inserita all'inizio del libro. Rappresenta inoltre la capacità di Bella di distinguere qual è il bene e quale il male, ed il suo bivio sul consumare il "frutto proibito", raffigurato da Edward, o scegliere di non frequentarlo.[2] [3] Una copertina alternativa distribuita per lo più nei paesi anglofoni riprende la locandina dell'adattamento cinematografico.

^ La Sacra Bibbia - Gen2,17. URL consultato il 01-10-09.
^ Twilight FAQ. URL consultato il 01-10-09.
^ Twilight Around the World. URL consultato il 01-10-09.

martedì 13 aprile 2010

Rumors su un possibile film tratto da § La Straniera §

Sono almeno dieci anni ormai che girano voci insistenti su un possibile film tratto almeno, se non dalla saga intera, dal primo libro del ciclo, da La Straniera.

La stessa Diana Gabaldon pur avendo più volte dichiarato che è un'idea che ha considerato, non ha mai detto chiaramente che ci sono accordi in merito con qualche casa cinematografica e per l'ampiezza dell'opera secondo me sarebbero meglio dei fil tv o uno sceneggiato. Anche se devo ammettere a malincuore che così in Italia forse non li vedremmo mai :(

Spesso è stato proposto il nome di Gerard Butler per Jamie e di Rachel Weisz per Claire. Personalmente pur trovando Gerry molto sexy, non lo trovo adatto per il ruolo di Jamie, per Claire poi sono anche più esigente e non riesco a figurarmi nessuna delle attrici attuali, voi si? Chi proporreste?

Addiruttura su questo splendido BLOG sulla saga, si fa il nome di Russell Crowe. Non vogliatemene ma per me sarebbe assolutamente fuori parte...
Forza, fuori con le idee... :)

Il ciclo dei romanzi su Claire e Jamie

La straniera
Il romanzo La straniera narra le vicissitudini di Claire Randall, un'infermiera militare inglese che dopo sette anni di lontananza dal marito, a causa della seconda guerra mondiale (1945), si ritrova nelle Highlands scozzesi con Frank a trascorrere una seconda luna di miele. Durante una passeggiata, visita un antico circolo di pietre e misteriosamente si ritrova catapultata in una Scozia settecentesca, dove si imbatte in una situazione difficile causata da scontri tra clan. Tra streghe ed inquisitori, Claire si troverà ad affrontare pericoli ed intrighi che metteranno a rischio la sua vita e il suo cuore: l'incontro con un giovane e carismatico cavaliere scozzese la costringerà a una scelta radicale, tra due uomini e due destini.

L'amuleto d'ambra
Secondo volume delle avventure di Jamie e Claire, questo libro è la prima parte di Dragonfly in Amber. La Corbaccio infatti ha diviso il volume in due libri.

Scozia, 1945. Claire Randall, infermiera militare, attraversa un magico cerchio druidico e, misteriosamente, si trova catapultata nelle Highlands del 1743, straniera in una terra dilaniata dalla guerra e dalle faide dei clan rivali. È il 1968 e dopo vent'anni di silenzio durante i quali Claire non ha svelato a nessuno il suo segreto, torna con la figlia Brianna, una splendida ragazza dai capelli color del rame, alla Collina delle Fate, il luogo incantato dove è cominciata la sua avventura. Qui cerca il coraggio di raccontarle il suo viaggio nel tempo e il suo amore per un guerriero scozzese che in un'altra vita e in un'altra epoca l'aveva conquistata. E sarà nel tentativo di ritrovare il suo amato che Claire si ritufferà nelle vertigini di un passato che dalle terre desolate e solitarie della Scozia l'aveva portata sino alla sfarzosa corte di Versailles. Ma il cammino che dovrà percorrere sarà lungo e non privo di ostacoli e di sorprese...

Il Ritorno
Nell'"Amuleto d'ambra" Claire Randall, viaggiatrice nel tempo e nello spazio, aveva incominciato a spiegare una difficile verità alla figlia Brianna: negli anni in cui era ufficialmente data per dispersa, fra il 1945 e il 1948, era in realtà precipitata, attraverso il magico cerchio di pietre di Craigh na Dun, nella Scozia del Settecento, dove si era innamorata follemente del nobile giacobita James Fraser. James e Claire consumano la loro ardente e avventurosa storia d'amore fra campi di battaglia e manieri cupi e misteriosi, consapevoli che Claire si sarebbe ben presto trovata davanti a una scelta difficile: seguire il suo uomo perdendosi definitivamente nel passato, o tornare a un presente che ormai non le appartiene più...

Il Cerchio di Pietre
Scozia 1945. Claire Randall, durante una seconda luna di miele in Scozia in compagnia del marito, vive un’avventura straordinaria: attraverso il magico cerchio di pietre di Craigh na Dun viene catapultata nelle Highlands del 1743. Qui conosce il giovane Jamie Fraser, un nobile giacobita, con cui vive un’intensa storia d’amore e un matrimonio turbolento ma felice. Nei tre anni successivi viene coinvolta in intrighi e pericoli dovuti all’eterna lotta fra i clan scozzesi e alla guerra fra Scozia e Inghilterra, che sfocia nello storico scontro nel Campo di Culloden. Claire, pur tentando di cambiare la sorte del suo giovane sposo, sa che quella battaglia sarà fatale per gli scozzesi e, in attesa di un bambino, si fa convincere da Jamie a fare ritorno nella sua epoca. Stati Uniti 1968. Sono trascorsi vent’anni; Claire nel frattempo ha avuto una figlia, Brianna, alla quale non ha mai svelato il suo segreto. Ma, tornata in Scozia, decide di rivelarle tutto: per quanto inverosimile, Brianna finisce con il credere al suo racconto e, con l’aiuto dello storico Roger Wakefield, ricostruisce gli ultimi anni di vita di Jamie Fraser. Fino a scoprire che il suo nome non compare nell’elenco dei caduti nella battaglia di Culloden. Da quel momento Claire, vive una lacerante guerra interiore, divisa com’è fra il desiderio di rivedere l’uomo che ancora sogna e ama e l’impossibilità di abbandonare Brianna. Ma sarà proprio la figlia a convincerla a «partire». E, insieme a qualche utile oggetto del presente e le foto di sua figlia, Claire porta con sé anche molti dubbi: Jamie l’ama ancora? O si è risposato? E che cosa avrà detto ai famigliari sulla sua scomparsa? In un lampo, Claire ritorna nelle Highlands del 1766...

La collina delle fate
Questo libro è la seconda parte di Voyager . Anche questa volta la Corbaccio ha diviso il volume in due libri.

La collina è chiamata Craigh na Dun, la collina delle fate, e gli abitanti della zona dicono che è un posto magico. Claire Randall ha scoperto perché. Il suo terzo viaggio nel tempo - dal 1968 al 1768 - le ha permesso di ritrovare e riabbracciare il suo amato Jamie. Altre avventure li attendono: questa volta diretti verso le Indie occidentali e le colonie americane, devono affrontare il rapimento del nipote di Jamie, i pirati, una strega e sopravvivere a sciabole e a una tempesta tropicale.

Tamburi d'autunno
L’avventura di Claire Randall, l’eroina che ha abbandonato il presente per raggiungere nel passato l’uomo che ama, non si è ancora conclusa. Dopo La straniera, L’amuleto d’ambra, Il ritorno, Il cerchio di pietre e La collina delle fate, la scrittrice Diana Gabaldon racconta un altro appassionante capitolo alla storia d’amore e avventura che ha stregato milioni di lettori in tutto il mondo. La saga di Diana Gabaldon ha inizio in Scozia dopo la seconda guerra mondiale: qui un magico cerchio di pietre ha il potere di trasportare chi lo varca nel passato. Claire Randall, infermiera inglese in viaggio con il marito, scopre il suo segreto e si trova catapultata nel diciottesimo secolo, nel pieno delle rivolte giacobite contro l’Inghilterra. In una terra a lei sconosciuta, sconvolta da rivolte e piena di pericoli, conosce il nobile scozzese Jamie Fraser e se ne innamora follemente. A questo punto il suo destino è irrimediabilmente segnato da una scelta obbligata: seguire l’amore contro ogni ostacolo o rimettersi a una decisione più cauta e ragionevole? Un evento inaspettato precipita la situazione: Claire aspetta un figlio da Jamie e l’uomo, per sottrarla agli scontri armati tra clan rivali, la convince a tornare nel Novecento. Qui la donna torna a vivere in America con l’uomo che aveva sposato nell’epoca presente e cresce la figlia Brianna senza rivelare nulla di ciò che aveva vissuto fino a quando, dopo la morte del marito, richiamata dal ricordo dell’amore per Jamie, decide di raccontare la sua storia alla ragazza ormai cresciuta. Per ritrovare e riabbracciare il suo amato, decide di riattraversare il cerchio di pietre e tornare nel diciottesimo secolo, dove l’attendono nuove avventure. Tutti questi avvenimenti, narrati nei romanzi precedenti, sono ora ripresi in questo nuovo libro che racconta le vicende di Claire e Jaime nelle colonie americane del Nuovo Mondo, dove la coppia si è trasferita in cerca di un futuro migliore. Ma il destino ha in serbo ancora molte sorprese e ai due non mancheranno certo imprevisti e difficoltà nelle terre degli indiani. Nel frattempo, sempre scossa dai fantasmi dei genitori, la figlia Brianna, insieme a Roger, il fidanzato scozzese studioso di storia, scopre un terribile possibile epilogo nella storia di Claire e Jaimie. Per scongiurarlo e salvarli è disposta a tutto anche ad attraversare il cerchio di pietre, che è all’origine di tutte le avventure della madre, e piombare nello sconosciuto e minaccioso passato… Affascinanti e coinvolgenti, le avventure create dalla fantasia di Diana Gabaldon hanno il potere di farci sognare ad occhi aperti, trasportandoci continuamente tra il mondo di oggi e un’epoca passata che riesce ancora a trasmettere forti suggestioni e intense passioni. Coniugando abilmente mistero, storia, amore e avventura, Tamburi d’autunno ci regala una storia dal ritmo incalzante e un’epopea animata dalla forza dei sentimenti e da personaggi indimenticabili ed emozionanti.

Passione oltre il tempo
Jamie e Claire, naufragati sulle coste delle Colonie Americane, avevano deciso di lasciarsi alle spalle la Scozia e la sua triste realtà di carestia e miseria per tentare di ricostruirsi una vita nel Nuovo Mondo, dove sperano di trovare finalmente la pace. Certo, la Rivoluzione americana è imminente, ma forse quel remoto rifugio di montagna sfuggirà ai clamori della guerra. Pur sentendo acutamente la mancanza di sua figlia Brianna, Claire si rincuora sapendola in un’epoca molto più sicura per la sua esistenza di donna emancipata: il futuro. Tuttavia, ecco che Brianna fa la sua comparsa nel passato, decisa a intraprendere il periglioso viaggio tra le pietre del tempo alla ricerca dei suoi genitori. Ha una missione importantissima: aiutarli a schivare un’insidia mortale di cui lei, grazie appunto all’osservatorio privilegiato del futuro, è venuta a sapere. Così, giunta nella Inverness del 1769, li cercherà a Lallybroch dove troverà ad accoglierla la numerosa famiglia di Jamie e la notizia che lui si trova insieme a sua moglie al di là dell’oceano. Non le resta che imbarcarsi a sua volta, affrontando innumerevoli peripezie prima del tanto agognato incontro con i genitori. E ancora non sa che Roger, il suo innamorato scozzese, ha deciso di seguirla nel suo viaggio straordinario, deciso a proteggerla dai pericoli del passato...




La croce di fuoco
Nuovo Mondo, 1771: le relazioni fra l’Inghilterra e le colonie americane sono sempre più tese e la guerra è imminente. Claire e Jamie hanno avuto in concessione dal Governatore della Corona Fraser’s Ridge, un ampio latifondo, dove vivono insieme alla figlia Brianna, al suo compagno Roger e al loro figlioletto Jemmy. E benché i rapporti dello scozzese Jamie con i «vicini» inglesi non siano mai stati idilliaci, per non perdere la concessione Jamie è costretto ad accettare la nomina a Colonnello con il compito di arruolare un reggimento per soffocare le insurrezioni dei cosiddetti Regolatori, gruppi di uomini armati che reagiscono con la violenza ai soprusi che l’Inghilterra infligge ai sudditi oltreoceano. In questo turbolento contesto si inseriscono le vicende private dei nostri eroi: dal ritorno del perfido Stephen Bonnett, lo stupratore di Brianna e forse padre di Jemmy, al matrimonio fra la zia di Jamie, Jocasta e Duncan Innes; dall’aggressione subita da Jocasta da parte di due malviventi che cercano l’oro francese inviato da Luigi XVI a Charles Stuart e mai arrivato a destinazione, all’assassinio, avvenuto in circostanze misteriose, della domestica nera dei Fraser. James dovrà fronteggiare questi e altri pericoli per difendere i suoi averi, la sua vita, quella dei suoi cari e, soprattutto, l’amore di Claire...

Vessili di guerra
Claire e Jamie hanno attraversato oceani e secoli per costruirsi una vita insieme, ma tensioni passate e presenti minacciano il loro sogno d'amore. E non solo il loro, ma anche quello della figlia Brianna, di suo marito Roger, e del loro bambino, Jemmy, così come di tutti i membri del clan. La rivoluzione americana è imminente, Jamie è stato inviato dal Governatore della colonia a radunare una milizia per soffocare la rivolta dei cosiddetti Regolatori, sudditi che si oppongono all'esosa tassazione imposta dalla madrepatria. La prima battaglia si mette bene per le milizie del Governatore Tryon e Jamie, temendo un massacro, invia il genero Roger al campo dei ribelli per convincerli a ritirarsi. Ma Roger cade in un tranello e, accusato a sua volta di essere un ribelle, viene condannato all'impiccagione... Come se non bastasse, Jamie viene morso da un serpente durante una caccia al bisonte e sembra destinato a morte certa. Insomma, ce n'è abbastanza perché Claire debba mettere in campo tutte sue conoscenze mediche e soprattutto tutta la sua forza vitale e il suo ottimismo per riuscire a sopravvivere e a salvare le persone amate.

Nevi infuocate
Siamo nel 1772, la miccia della rivoluzione è già stata innescata e la città di Boston ne porta ancora i segni. La colonia è in fermento e il Governatore, ancora una volta, ha bisogno di Jamie per tenere uniti e pacificare i territori e difendere le montagne, garantendo sicurezza alla Corona. Ma la moglie di Jamie, Claire, viene dal Ventesimo secolo e sa che per i fedeli al Re non ci sarà scampo. L'indipendenza delle colonie americane è imminente, e se così fosse per Jamie si metterebbe davvero male: un ritaglio di giornale del 1776 riporta la notizia dell'incendio a Fraser's Ridge e la morte di Jamie e della sua famiglia...




Cannoni per la libertà
Claire cerca di riprendersi dalla terribile esperienza del suo rapimento e Jamie, alla vigilia della rivoluzione americana, deve barcamenarsi fra la sua adesione alla causa indipendentista e la sua lealtà verso gli inglesi...

Le saghe: Claire Beauchamp e James - Jamie- Fraser

Quando lessi sulla rivista mensile de Il Club degli Editori, all'inizio degli anni 90, di un libro chiamato Ovunque nel tempo, pensai, sinceramente, che si trattasse del romanzo dal quale era stato tratto il film del 1981 con Jane Seymour e Christopher Reeve.
Invece leggendo nella trama, mi resi conto che c'era si implicato un viaggio nel tempo, ma che non era compiuto da un uomo, ma da una donna, in Scozia e per un motivo del tutto fortuito.
Lo comprai a scatola chiusa, come si usa dire.
Adoro i viaggi nel tempo, io stessa ne ho scritti tantissimi di racconti più o meno lunghi, usando l'espediente del viaggio temporale, quasi sempre a ritroso.
Lo lessi nel 1993, avidamente, me ne innamorai e cercai per lunghissimi anni qualcosa di altro su quei due protagonisti o qualche altro libro di Diana Gabaldon, ma restai delusa amaramente.
Nessuna casa editrice pubblicava nulla.
Quasi dieci anni dopo, quando ormai avevo imparato il libro a memoria, sapendo che faceva parte di una saga, trovai in Rete notizie circa altri libri finalmente tradotti in italiano.
Si diceva che fossero il seguito de La Straniera, il titolo alternativo che l'altra casa editrice aveva usato per tradurre The Outlander.
Iniziai a comprarli, a scadenze regolari.
Prima del sisma li facevo ordinare e mettere da parte da delle amiche di una libreria che si trovava su uno dei due Corsi principali de L'Aquila.
Così ebbi modo di leggerli tutti, ma il sisma dello scorso anno ha bloccato anche questa cosa, così sono rimasta indietro.
ma torniamo all'argomento principale.
Chi sono Claire e Jamie?
Lei è una infermiera molto capace che ha lavorato durante la seconda guerra mondiale, il libro si apre con lei che va in luna di miele in Scozia col marito, Frank Randall, fascinoso studioso di storia.
Claire e Frank sono sposati da otto anni ma la Guerra li ha tenuti lontani e così decidono di approfittare della fine di questa per consumare degnamente la Luna di Miele.
Le highlands sono certamente terre ricche di storia e di fascino, un fascino peculiare che Claire subisce in abbondanza e decide così di esplorarle.
Un giorno ecco che quella sua curiosità la porta a Craigh Na Dunn, un cerchio di pietre apparentemente come tanti altri, antico e misterioso quel che basta ad attrarre irrimediabilmente l'attenzione.
Ma li accade qualcosa che non era certamente previsto nè possibile da immaginare.
Attraversato il cerchio Claire Beauchamp Randall viene risucchiata all'indietro nella Scozia del 1743.
Il suo arrivo rocambolesco la fa precipitare in un bosco, in mezzo ad una compagnia di soldati inglesi, dai quali cerca di scappare, pensando di trovarsi su un set cinematografico solo per finire in mezzo ad una banda di highlander fuggiaschi, inseguiti dai soldati inglesi di poco prima, in cui c'è niente di meno che James Malcom Alexander Fraser.
Jamie è uno scozzese cattolico di ventitrè anni, un gigante che sfiora i due metri di altezza, coi capelli rossi, il viso magro ornato da due occhi azzurri da gatto e una bocca larga e sempre ridente.
Jamie è ferito e Claire si vede costretta dagli altri a aiutarlo.
Inizia così la saga più appassionante degli ultimi anni che è stata tradotta in quasi tutte le lingue del mondo e che ha appassionato milioni di lettrici.
Scritta con grande passione e pungente ironia non risparmia nè colpi di scena nè lacrime nè lutti.
E' seconda in fatto di vendite solo alla famosissima eroina di Anne e Serge Golon, Angelique.

lunedì 12 aprile 2010

Diana Gabaldon

Un'Autrice che amo moltissimo è la statunitense Diana Gabaldon.
Nasce a Flagstaff, in Arizona, il 11 gennaio 1952, un Capricorno quindi :)
Si è laureata in zoologia e biologia marina. Dopo aver conseguito un Ph.D. in ecologia, ha insegnato all'università per 12 anni prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura.

Il romanzo che la rese popolare, scritto nel 1991, è La straniera, primo di una serie che solo in America riuscì a vendere oltre 2 milioni di copie.

Per realizzare questi testi, la scrittrice ha dovuto compiere delle accurate ricerche in campo medico, storico militare, botanico, con particolare attenzione alle singolari leggende scozzesi.

Il seguito, Dragonfly in Amber, uscì nel 1992. Fu pubblicato in Italia in due volumi intitolati L'amuleto d'ambra e Il ritorno. Anche il successivo Voyager del 1994 e Drums of Autumn del 1997 furono pubblicati in Italia in due volumi, rispettivamente in Il cerchio di pietre e La collina delle fate e in Tamburi d'autunno Passione oltre il tempo.

Nel 2001 fu pubblicato un ulteriore capitolo della saga di Claire e Jamie dal titolo The Fiery Cross (pubblicato in Italia da Corbaccio come La croce di fuoco e Vessilli di guerra) e nel 2005 A Breath of Snow and Ashes (pubblicato in Italia come Nevi infuocateì e Cannoni per la libertà.

Diana Gabaldon vive a Scottsdale, in Arizona.

.:.Dalle capostipiti ad oggi, un piccolo excursus.:.

Lo sapevate che una delle Autrici più celebrate e più conosciute al mondo, oggi, di Romance, che vanta un numero sempre in aumento di lettrici dei suoi romanzi (dai quali traggono a intervalli regolari dei bei film di successo) è la celeberrima Jane Austen?
Oggi noi siamo portate a credere che Ella sia autrice di romanzi di letteratura, ma al suo tempo, non solo non poteva pubblicarli col suo nome, si sa che le donne non potevano scrivere e se lo facevano erano additate al pubblico ludibrio, ma era considerato, ciò che Ella scriveva, niente di più che mera letteratura di evasione, qualcosa che non apparteneva alla Letteratura, molto più aulica e molto più - seriosa -.
Altre erano le tre sorelle Bronte, Charlotte, Emily ed Anne, autrici rispettivamente di Jane Eyre, Cime tempestose ed Agnes Grey.
Anche loro non scrissero usando i loro veri nomi.
Ci informa Wikipedia che: per timore che le loro opere fallissero per i pregiudizi che allora esistevano nei confronti delle donne, le tre sorelle si firmarono con uno pseudonimo: Charlotte scelse Currer Bell, Emily preferì Ellis Bell, mentre Anne decise per Acton Bell. Mentre la critica subissò di elogi e complimenti Jane Eyre e Agnes Grey, si spaccò in occasione della recensione di Cime tempestose che, paradossalmente, è oggi il più noto (e da cui furono ricavati anche tre pellicole cinematografiche).
Da quelle mai troppo amate Autrici ad oggi, incontriamo Barbara Cartland, Karen E. Woodwiss, Diana Gabaldon, l'italianissima Liala, Kasey Michaels, Nora Roberts, solo per citarne alcune tra le tantissime che ci appassionano con le loro opere vibranti di sentimento, passione, eros e umorismo.
In questo blog cercherò di approfondire e dipanare i temi sia sulle singole autrici che sulle loro opere.
Di parlare dei romanzi più famosi, delle saghe, delle novità e di avvicinare, chissà, quante più di voi a questo meraviglioso mondo che è il Romance.
Perchè sognare fa bene.

Il § Romance §

Un pò di storia, poca, per capire che cosa si definisce con la parola Romance, anche se immagino con facilità che moltissime di noi, se non tutte, sappiano di che cosa si tratta.
Il romanzo è un genere della narrativa in prosa, caratterizzato da un testo di una certa estensione.

La parola romanzo deriva dal termine francese antico romanz o roman, che è una abbreviazione della locuzione latina romanice loqui, cioè "parlare in lingua romanza", vale a dire in lingua di derivazione latina.

I primi testi ad essere chiamati "romanzi" appartengono alla letteratura francese delle origini che ancora non si distingue del tutto da quella delle altre nazioni europee che hanno in comune la stessa eredità linguistica e cioè il latino[1].

Il romanzo si distingue dalla novella o racconto per la lunghezza e pertanto anche dalla maggiore complessità, cioè tempi più lunghi, vicende ed ambienti più elaborati, maggior numero di personaggi. Esistono comunque romanzi brevi, così come esistono racconti lunghi.

Deve essere comunque chiarito che, se in italiano, il termine romanzo si riferisce a qualunque narrazione lunga in prosa, in inglese romance sta ad indicare le forme narrative di carattere eroico-mitiche tendenti all'allegoria e in cui si presentano elementi di fantastico, mentre le narrazioni in cui la rappresentazione della vita e la cornice sociale sono realistiche vengono indicate con il termine novel.

Quello che però interessa di più a noi, al di là delle mere considerazioni squisitamente tecniche, è quello che viene etichettato usualmente come Romanzo Rosa.

E' il genere di romanzo che narra vicende amorose e passionali, a lieto fine, venate di romanticismo e dedicate soprattutto ad un pubblico femminile.
È considerato un genere letterario appartenente alla letteratura di consumo.

Le storie, spesso scritte da donne, sono articolate su trame estremamente intricate e sono incentrate su passioni amorose quasi sempre dipinte a tinte fosche. Attualmente quest'impronta narrativa è riscontrabile in un certo tipo di letteratura al femminile diffusa non soltanto in libreria ma anche nei più diversi e disparati punti distributivi.

Il romanzo rosa ebbe grande successo soprattutto nei primi decenni del Novecento con la numerosissima pubblicazione in Francia di Delly, pseudonimo dei fratelli Jeanne-Marie (1875-1947) e Frédéric Petitjean de la Rosière (1876-1949), e in Italia con i romanzi di Liala (1897-1995).

L'inizio

L'inizio è sempre un pò difficile, insomma, ci si pensa e ci si ripensa a lungo, spesso a quell'incipit...Non immortali come questo, ecco : It is a truth universally acknowledged, that a single man in possession of a good fortune, must be in want of a wife...È una verità universalmente riconosciuta che un uomo scapolo in possesso di una vasta fortuna debba essere alla ricerca di una moglie...Però, l'inizio è importante, allora ho pensato di mostrarmi attraverso quel che mi piace, quello che prediligo, ciò che amo.
Forse così sarà più immediato.
Ma, prima di tutto, grazie di essere qui, benvenute!